Fabbrica Macchinario per Calzature Secondo Mona Le origini della Fabbrica Macchinario per Calzature Secondo Mona risalgono al 1903 quando Secondo Mona, un giovane tecnico di Somma Lombardo, avvia una piccola impresa di vendita e riparazione di biciclette e motociclette, cui fa seguire la costruzione di biciclette e tricicli e la rappresentanza dei primi Mosquito Gritzner, Lea-Francis, Bianchi, Milano-Fiat e delle Motociclette Rispetto a quelle della Ferrari e della Ornati, con le quali per altro condivide la comune natura meccanica delle competenze, l’iniziativa di Secondo Mona si sviluppa in un’area geografica ove l’industria calzaturiera, lungi dall’essere dominante, convive con altre esperienze industriali, da quelle più consolidate del tessile a quelle allora recentissime dell’aeronautica. Proprio la vicinanza ad alcune delle prime esperienze aeronautiche italiane gioca un ruolo importante nell’evoluzione delle attività dell’impresa nei termini in cui, sin dal 1913, la Secondo Mona inizia a dedicare parte delle proprie attività d’officina alla riparazione ed alla manutenzione di motori d’aerei. In attesa di rivolgere negli anni ‘50 i propri sforzi industriali esclusivamente all’industria aeronautica, l’impresa di Somma Lombardo diviene uno dei principali produttori italiani di macchine per calzature. La produzione industriale è inizialmente incentrata sulle attrezzature più semplici e si rivolge all’ampio mercato dei laboratori artigianali. L’incontro con l’Ing. Federico Bertolazzi, che dispone di una profonda conoscenza delle esigenze delle fabbriche calzaturiere, induce quindi Secondo Mona a rivolgere l’attenzione alle macchine per calzature al fine di rispondere alla crescente domanda di meccanizzazione dei calzaturifici. All’inizio degli anni ‘20 i prodotti presenti sul catalogo sono quarantadue ed includono macchine per smussare il cuoio, macchine per incidere, trance a braccio girevole e fisso, macchine per fissare i tacchi Virtus, Simples e Stella, nonché attrezzi vari per la lavorazione delle pelli In anticipo rispetto a quanto fatto negli anni ’20 da Ferrari, Secondo Mona allaccia un accordo di collaborazione con la Ditta Bartolazzi che dopo l’esperienza calzaturiera ha avviato anche un’attività nel comparto delle macchine per calzature. Terminata l’esperienza con la Bartolazzi prosegue autonomamente il proprio percorso di sviluppo sino a proporsi alle imprese calzaturiere italiane durante gli anni ’20 come il maggiore produttore italiano. La strategia dei volumi produttivi che ha favorito la crescita dell’impresa di Somma Lombardo fra le due guerre si dimostrerà meno soddisfacente negli anni ’50 al punto da indurre la Secondo Mona a cedere ad altri distributori i propri magazzini e ad uscire dal settore per focalizzarsi sull’industria aeronautica. |
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