ANGELO ORNATI - Fonderia e Officina Meccanica

Breve profilo dell’impresa di Angelo Ornati

 

Angelo Ornati

Figlio di Carlo Ornati; ( un fabbro che ha lasciato a Vigevano le inferriate del cimitero vecchio e della chiesa di San Francesco.)

 

Viveva, a fine 800, a San Bernardo; sopra il negozio da ciclista, che gestiva (angolo via Vallere)

Sposa Clotilde De Petris (di Pinerolo), - che aveva incontrata all’arrivo della Milano-Torino ciclistica, cui aveva partecipato. (Se non è vero, è una bella favola);

nascono:

nel 1899 ebbe Arturo, il 21 Agosto, mentre in piazza San Bernardo bruciavano il diavolo. (“Il Diavolo non muore mai”, usava dire Arturo, conoscendosi);

nel 1901 Francesco

nel 1902 Carolina.

 

Detti famosi di Angelo assemblatore di biciclette:      

-                scegliendo componenti leggeri - importati dall’Inghilterra - per assemblare le bici : “ Metat un chilu in sacocia e po’ va fin a Milan”

-                marketing : “ Lasa che ‘l client  ‘l vegna dentar in negosi...”

 

In quel periodo era in vendita la fabbrica di Bardotti, in Via Circonvallazione, poco lontano da San Bernardo, sul percorso del tram a vapore, e Angelo la compra.

 

Sappiamo che nel 1909 l’altro mio nonno (Emilio Elibri, un milanese che era venuto a Vigevano a verniciare a forno le biciclette) portava i manubri delle bici a cromare da Ornati. Fonderia di ghisa con Garage – 1910 . E officina, e cromatura .

 

Vi si producevano macchine per l’industria delle calzature. Trance soprattutto, e inchioda tacchi e via così.

 

I modelli diventano un poco più moderni con gli anni; con l’arrivo in fonderia di Arturo e in officina di Francesco, Cesco, anche le specifiche tecniche sono aggiornate e più accurate.

 

La fonderia ha un buon impulso e produce anche pezzi per conto terzi, su richiesta. Carcasse per motori elettrici in quantità.

Fondeva anche alluminio e bronzo.

Era dotata del classico forno Cubilot in cui il carbon coke brucia a contatto con il metallo da fondere, a produrre ghisa.

Ciclo settimanale: fusione ogni Sabato mattina, il Lunedì recupero dei pezzi per allora raffreddati, e quindi preparazione per le nuove fusioni nelle staffe di terra e grafite.

 

L’officina produceva soprattutto trance meccaniche, di buona qualità, dotate di un sistema ad eccentrico di bronzo su asse d’acciaio, brevettato(?).

 

Con il progredire della tecnica il tentativo di passare alle trance idrauliche non dette buon esito commerciale e quindi l’impresa fu chiusa nel Luglio del 1965.

 

-------------------- 

 

Angelo muore il 4 XI 1947 più che ottantenne ; Clotilde : muore nell’Aprile del 1953.

Arturo : 21 08 1899 – 10 07 1979    ;  Cesco :  1901 – 1973 ; Carolina : 1904 – 1965(?)

 




Le origini della Angelo Ornati Fonderia e Officina Meccanica risalgono alla seconda metà dell’Ottocento. A rendere incerta la data contribuisce anche il fatto che la fonderia di ghisa creata dal cav. Giuseppe Losa a Vigevano in“regione Fiera” nel 1880, viene acquisita nel 1905 da Angelo Ornatche affianca le nuove attività a quelle di un’officina meccanica che già possedeva da trent’anni ed ove si realizzavano anche biciclette.

Proprio all’interno di quest’ultima, nel 1896 era stata prodotta quella che può essere considerata la prima soluzio­ne italiana di meccanizzazione di una fase della produzione di calzature, cioè un bilanciere a mano per tranciare il cuoio ed isuoi surrogati, primo fra tutti il cartone.

Con riferimento a quegli anni, “Faro” – pseudonimo dietro cui si celava un collaboratore dell’Eco della Industria e dei Commerci del Cuoio e delle Calzature – afferma che “tutto il resto, compresi anche i coltelli, veniva dalla Germania, poco dalla Francia, insignificante parte dalla Inghilterra e quasi nulla dall’America, malgrado che colà vi fossero già da molti decenni industrie perfette di macchinario e accessori per calzature.” In seguito all’acquisizione della fonderia, Ornati apporta significativi miglioramenti sia alla stessa fonderia sia all’officina meccanica. Gli effetti benefici dell’integrazione di competenze metallurgiche e meccaniche si riveleranno nel volgere di breve tempo, consentendo alla Angelo Ornati di “costruire qualsiasi tipo di macchina.

La produzione, molto vasta, spazia dalle fusioni in ghisa di qualunque dimensione e forma ai torchi ed alle pigiatrici per uva, alle macchine per pasticcerie e, secondo alcuni, alle biciclette. Dalle competenze associate alle macchine per pressare e per tranciare le lamiere, a quelle necessarie alla progettazione di macchinario per la tranciatura delle suole il passo è breve. Alla fine del primo conflitto mondiale la ditta conta 45 operai ed il processo di specializzazione nel settore calzaturiero è sempre più marcato. Nei primi anni Venti i messaggi pubblicitari, oltre alle trance “Rivoluzione”, ai “torni copiativi” per caso di Ornati il numero dei tecnici che ha saputo sfruttare imprenditorialmente le competenze acquisite in officina è consistente e spazia da Amedeo Biffignandi e Carlo Slovazza, che compaiono fra i fornitori di macchine per calzature nella Guida del 1923, a Venanzio Garbarini (la cui officina costituisce il nucleo originario dell’odierna Garfas) ed ai cugini Allevi (quindi, alle attuali Virginio Allevi e F.lli Allevi che, in particolare, continueranno a sviluppare le macchine per il taglio)



ANGELO ORNATI


Comments