L’attività dei F.lli
Rossanigo inizia con la tradizionale produzione di scarpe di cuoi.
Nel 1929 l’Italia è
tributaria dall’estero per le scarpe di gomma.
Rocco Rossanigo fa un
viaggio in Germania (a Colonia) per copiare l’industria tedesca che, nel
settore, è all’avanguardia.
Si nasconde in un gruppo
di operai in visita ad uno stabilimento tedesco, osserva le macchine e le
lavorazioni in atto, scatta alcune fotografie.
Torna in Italia e fa
costruire alcune macchine sulla scorta di quello che ha visto e di cui si
ricorda dal suo viaggio in Germania.
Converta immediatamente
la sua produzione di scarpe di cuoio e già nel 1930 raggiunge il
ragguardevole traguardo
di 500.000 paia di scarpe di gomma l’anno.
I passi successivi (fino alla Seconda Guerra mondiale)
Il successo continua e la
concorrenza locale si fa viva: si affermano in questo settore i calzaturifici:
Insuperabile di Remo Dondè, Ursus Gomma di Bertolini e Masseroni, Gibili,
Ennemi, Eco Gomma, Ilce Gomma, Aquila, Vega, A. Farina a Garlasco.
Il Calzaturificio dei
F.lli Rossanigo raggiunge i 300 dipendenti.
Lo stabilimento diventa
un punto di riferimento del panorama italiano dei produttori di scarpe in gomma
ed è oggetto di frequenti visite da parte di autorità del Governo.
Anche il trattamento dei
dipendenti è particolarmente avanzato sia in termini di regolamento interno sia
in termini di attività a favore degli stessi.
L’azienda apre anche
alcune attività commerciali con marchio Smart (tristemente mutato poi dal
Regime Fascista in Smarta!).
Spesso i successi sono
festeggiati con incontri conviviali allargati.
La II Guerra Mondiale
L’importazione
dall’estero della gomma naturale è bloccata così come la produzione di gomma
artificiale da parte delle aziende italiane.
Vigevano cerca allora di
arrangiarsi rigenerando gomma di prodotti di qualunque tipo e natura.
In questa attività si
distinguono soprattutto gli stabilimenti maggiori fra i quali i F.lli Rossanigo
appunto.
L’autorità centrale
arriva a piombare le macchine rigeneratrici ma gli industriali della gomma
reagiscono e orientano la produzione verso altri settori quali quello
automobilistico realizzando ad es. copertoni e camere d’aria per Fiat e Lancia.
Gli anni successivi
Riprende la produzione di
scarpe in gomma. Gli anni trascorrono con alterne vicende. Lo stabilimento
chiuderà definitivamente i battenti nel 1958.