Carlo
Natale 8.7.1900 – 29.3. 1969 Nasce a Vigevano da una famiglia di origini
piemontesi
Prime
esperienze lavorative:
1923 industria
calzature - vicolo Scotti con due sorelle e 6 operai – 100 paia di scarpe
al giorno
- 21.6.1924;
inizia la collaborazione giornalistica con Lomellina Sportiva
- 1931 Gibili
calzature – corso Pavia – fino a 850 operai
- 1935: esce
dalla Gibili
- 26.2.1939
fonda Ennemi calzature – corso Novara
- 18.10.1951:
entra come socio nella Casa di Cura Beato Matteo
L'attività editoriale
Carlo Natale
inizia la sua avventura nel settore editoriale nel 1945. E’ fondatore,
direttore responsabile e finanziatore
dell’Informatore con i F.lli Raviolo (v.oltre, uno dei due fratelli lascerà
presto la società).
25.5.1945: Primo
numero de L’Informatore : 1 foglio.
Esce per 7
numeri ed è sospeso per motivi di ordine pubblico. Diretto da Carlo Natale e
dai fratelli Massimo e Adolfo Raviolo.
I numeri 2,3,5
e 7 hanno un supplemento (Il Piccolo Informatore) sui crimini fascisti.
Dal numero 3 è
presente la pubblicità. Riprende definitivamente le pubblicazioni il 18.1.1946.
La figlia Margherita
A partire dal
1963 la figlia Margherita (nel contempo laureata in filosofia e insegnante di
lettere all’Istituto Castoldi per circa due anni) inizia la sua collaborazione
saltuaria al giornale.
L’entrata di
Margherita Natale in termini pieni avviene nel 1996. Margherita sarà
inizialmente affiancata da grandi
personaggi come Vittorio Ramella e Vito Pallavicini, l’indimenticato paroliere
di tante canzoni di grande successo.
Il padre resta
al suo fianco fino al giorno della sua morte (marzo 1969: il giornale
distribuito il giorno successivo alla sua scomparsa porterà ancora un suo
pezzo!)
In redazione
sono giä presenti Cesare Vietti, Giancarlo Rolandi, Rino D’Angelo. Si tratta di
redattori che collaborano anche con testate regionali e nazionali e che
spaziano dallo sport, alla cronaca, alla politica, all’economia.
Il giornale è
preparato in un locale presso la Tipografia Valvassori in via del Popolo che
si occupa della composizione, della stampa ed anche della distribuzione e della
raccolta della pubblicità.
Il giornale è
settimanale e, in genere, non va oltre le 4 pagine.
Vito
Pallavicini, ancora attivo al giornale, aveva sposato la figlia del tipografo
Valvassori. Vito durante la sua permanenza al giornale contribuisce in modo
determinante all’incremento del numero di copie vendute.
Lascerà
successivamente il giornale per dedicarsi a tempo pieno alla sua attività
musicale.
Nel 1972 la
tipografia si sposta in via Pergolesi. La redazione la segue. In realtà si
tratta di una redazione molto ristretta e molti scrivono ancora i propri
articoli a casa.
Successivamente
Margherita Natale predispone alcuni spazi presso al propria abitazione di via
Cavour 57 e vi sposta la redazione del giornale.
Il passaggio alla
linotype
Sempre nello
stesso anno, la composizione, ora in linotype, e la stampa del giornale passano
alla società Diffusioni Grafiche di Villanova Monferrato (dove è ancora
attualmente). La distribuzione passa alla società Fant di Vigevano.
La pubblicità,
nel frattempo, passa alla Manzoni dove resterà fino al 1987.
Nello stesso
anno avviene anche il famoso rapimento dell’industriale vigevanese Pietro
Torielli. Il giornale ha un boom di vendite e costituisce il punto di
coordinamento di tutti i servizi che le teste nazionali realizzano sul fatto.
Siamo anche
alla svolta in termini di contenuti e di tiratura: le pagine salgono da 4
a 6, poi a 8 e 10. Le copie arrivano prima a 2.000, poi fino a 10.000.
I contenuti riguardano anche il circondario con Mortara, Garlasco,
Abbiategrasso, fino a Magenta.
Anche la sede
si allarga: sono ristrutturati alcuni spazi adiacenti l’abitazione dei Natale.
Successivamente
la redazione si sposta sempre in una proprietà della famiglia Natale (dove
tuttora opera) pur occupandone solo una parte(essendo il resto in locazione ad
uno scatolificio).
La redazione si
arricchisce delle firme di valenti giovani che poi seguiranno la strada del
giornalismo raggiungendo importanti traguardi (Gastone Magnezzi, Pierangelo
Molinaro, Roberto Rivolta, Bergerone).
Ulteriore
novità è che il giornale ora non esce più al pomeriggio del giovedì ma al
mattino è già in edicola.
Il tentativo di
acquisizione
Si arriva così
agli anni ’78-’79.
Il Gruppo
Espresso sta facendo spesa di quotidiani locali. Ha messo gli occhi sulla
Provincia Pavese (che acquisirà nel gruppo delle testate locali FINEGIL) e
avanza un’offerta per l’Informatore. L’offerta non è accettata e l’Espresso
prende alcuni redattori all’Informatore (come Filippo Caseario).
La redazione si
è rafforzata con la collaborazione di Rino Panseri, milanese, di Massimo Cerri,
di Mario Pascali, di Volontà, di Sciarino, e altri ancora.
La sede di via
Trento ora dispone di tutti gli spazi di proprietà.
Nel 1987 nasce la Pubblicità srl, il giornale raccoglie gli annunci
pubblicitari in modo autonomo.
Gli anni attuali
Nel 1993 per la
prima volta il giornale esce il formato tabloid: è stato interamente
ridisegnato da Franco Malaguti.
Nell’aprile
2004 esce la nuova edizione del lunedì (che si affianca a quella tradizionale
del giovedì)
Nel giungo 2006
anche i ruoli sono ridisegnati: Carlo Vella (fino ad allora direttore della
testata) diventa Direttore Editoriale, la responsabilità della testata è
affidata a Mario Pacali, la vicedirezione a Filippo Caseario. Amministratore
Unico: Margherita Natale. In redazione giornalisti di vecchia e di nuova
generazione. Fra gli altri, Angelo Sciarino, Umberto Zanichelli, Cesare Vietti,
Claudio Bresciani, Erika Camasso, Annalisa Vella, Selvaggi Bovani, Emanuel Di
Marco e diversi collaboratori esterni. Il tutto affiancato da uno staff tecnico
di grafici di prim’ordine.
Le tecnologie,
volute e introdotte da Carlo Vella hanno completamente trasformato la preparazione
del giornale che da alcuni anni è predisposto completamente in redazione e
trasmesso direttamente allo stampatore di Villanova Monferrato.