Fondazione:
1898 ( fra i soci fondatori
l’allora sindaco ing. Cesare Vandone e ben 11 ex consiglieri comunali.) La
costituzione del club era stata impostata in una seduta pressoché segreta
tenuta il 18 giugno del 1898 presenti i segg. Signori:
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Cazzani cav. Giovanni Battista, Ambrosiani cav. Avv.
Natale, Quaglia Francesco, Strada avv. Primo, Gagnola cav. Avv. Francesco,
Zolla cav. cons. Angelo, Fusi cav. rag. Giovanni, Corta ing. Eusebio, Maiocchi
avv. Luigi, Basletta geom. Gerolamo, Origgi Ottaviano, Garbarino ing. Pacifico,
Ventura Luigi, Gusberti avv. Antonio, Barone Ambrogio, Robutti cav. avv.
Giovanni Battista, Roncalli Giovanni, Invernizzi Giuseppe, Loia cav. Giuseppe,
Curti cav. avv. Pietro, Oldani cav. Giovanni, De Benedetti cav. cons. Augusto,
Vandone cav. Giovanni Battista, Massara geom. Vincenzo.
I primo momenti del club
Il club pensa innanzitutto alla
cultura e allo sport, come si legge nel suo statuto.
Si sponsorizza una squadra di
ginnastica (lo Sport Club Pro Vigevano) ed il club si insedia nella palestra
della società.
Il club presenta la prima FIAT e
si avvale di cuochi di qualità molto elevate (i famosi Pepu e siura Nina).
In una conferenza si parla
dell’aeroplano definito come “una magia che vola lontano come la fantasia”.
Nel 1914 al club nasce una
“Università Popolare”. L’Istituzione è gestita attraverso un Consiglio di
Direzione formato da professionisti di diversi settori (la scuola, la sanità,
la legge, perfino il direttore del pubblico macello ed un ispettore dei
monumenti). Il bilancio dell’anno era di L. 871 di spese con entrate pari a L.
971,43. Il residuo di bilancio si aggiunge al capitale inziale di L. 275
portandolo così a L. 375,43.
I soci, la cui quota famigliare è di Lire 5,
sono 39. I soci singoli, con diritto di condurre un altro e quota di Lire 3
annue, sono 16. I soci uditori con tessera personale (Lire 1 annue) sono 95.
Nello stesso anno (1913-14) si
tengono conferenze in materia di Scienze, Morale, Lettere, Storia e Geografia,
Belle Arti, Politica ed in Onoranza di 3 illustri cittadini
La Prima
Guerra Mondiale chiamò diversi soci che non tornarono. Le
donne del club si danno da fare per inviare molti indumenti al fronte.
Nel 1920 il club organizza anche
una squadra di scherma capeggiata da Giulio Basletta (che sarà medaglia d’oro
alle Olimpiadi del ’28 di Parigi). Altri soci del club partecipano anche a gare
di boxe e lotta libera.
Il club fece costruire il
monumento dei Caduti davanti alle Scuole Regina Margherita e organizzò la Corsa dei Grassoni nel ’23 per
raccogliere fondi per i caduti stessi.
Il club rifiuta di marciare con
le proprie insegne su Roma (24-29 ottobre 1922).
Nel ’24 il club cambia sede e si
trasferisce in via Anita Garibaldi 28 (Palazzo Sanseverino) acquistata per
70.000 lire.
La sede sarà completamente
ristrutturata nel ’37.
Il fascismo impone l’effigie di
Mussolini nella sala da gioco. Il podestà è nominato socio onorario nel ’28.
Il club acquista un grande
lampadario per il Teatro Cagnoni e partecipa ad una trasferta ginnica in
Germania. La sede è in un vecchio convento cittadino salvaguardato dalla
Sopraintendenza delle Belle Arti.
Fra le stranezze del momento il
club sponsorizza un ciclista vigevanese di nome Bolzoni che sfida a Pavia un
cavallo.
Un presidente del club, Dafarra,
è anche presidente del Calcio Vigevano.
Gli anni quaranta
Il club organizza la prima festa
della matricola che dura fino alle 6 del mattino. Quella sera nacquero i primi
cartelloni: il dott. Aldo Bossi impersonava Nerone, Carlo Pezzoli era il primo
premio nascosto in una cassa e i giovani premiati erano il non ancora dottore
Gigi Sala e l’avvocato Luigi Ceretti.
In parallelo Carlo Natale fonda
“Gli Amici dell’Arte” nella sede dell’ex Circolo Ufficiali.
Il club festeggia nel ’48 il suo
cinquantesimo anniversario ed un socio scrive una meravigliosa poesia in
dialetto vigevanese (la stessa cosa si ripeterà per il centenario del ’98).
Il club, per seguire i tempi,
invita noti personaggi dello spettacolo e organizza proiezioni su schermo
gigante in occasione dei mondiali di calcio ’82.
Si racconta che un socio, quando
seppe, più tardi, che avevano conferito il Nobel alla Levi di Montalcino,
organizzò una scorribanda con una bandiera tricolore e la sua utilitaria per la
città: prese otto multe a dimostrazione che il pallone vale molto di più della
medicina.
Grandi personaggi
Il club ebbe presidenti Egidio
Stopino, Nuto Volpati e Bruno Tovaglia, grandi personaggi della città, così
come Ugo Bellazzi.
Il club organizzava, negli anni
’50, i carnevali più esaltanti per i bambini così come i tornei di bridge con
una squadra capitanata da Claudio Corsico in occasione del torneo in memoria di
Dino Sala (con il ricavato si acquistarono cani per i ciechi).
Si succedettero altri presidenti
come Marco Corsico, Dario Marchetti e Quirino Calandro e personaggi come Sergio
Pezzoli, Oreste Maggi (anche presidente del Vigevano Calcio), Vito Curione,
Franco Pilotino (quello dell’autoscuola), i giocatori Allevi, Zaverio, Gallesi,
Piero Bernadotti. Sergio Rolandi, Vito
Pallavicini.
I soci del club sono stati, nel
corso degli anni, da un massimo di 274 ad u minimo di 104.