L'idea di far
sorgere una Cassa di Risparmio in Vigevano (oggi Cassa di Risparmio di Parma e
Piacenza) germogliò in seno alla Commissione che reggeva le sorti dell'Ospedale
e di altri Pii Istituti cittadini, fra cui l'antico Monte di Pietà, fondato nel
1540, e che era formata dalle più illustri personalità cittadine. Istituita con
regio decreto da Vittorio Emanuele II il 4 settembre 1857, la
Cassa aprì i suoi sportelli nel gennaio 1858 nei locali dello stesso
Ospedale.
In seguito allo sviluppo dell'Istituto furono ritenuti insufficienti i locali e
dopo aver finanziato un nuovo Ospedale cittadino, la
Cassa stipulò un contratto con il Comune di Vigevano per acquisire
gli edifici posti sul lato nord della splendida piazza Ducale, allora sede del
municipio. Effettuate le necessarie opere di ristrutturazione, i nuovi uffici
vennero inaugurati nel 1911.
Nell'immediato dopoguerra vennero ordinate altre opere di adeguamento
operativo ai locali, sotto la direzione del Conte ing. Antonio Vandone, che già
aveva lavorato nella sede municipale ed in altri istituti bancari. Nel
frattempo vennero acquistati alcuni lotti di fabbricati contigui e tra il 1924
e il 1925 i locali furono nuovamente ampliati e riattati.Verso la fine del 1930 avvenne la definitiva sistemazione del primo piano della
sede, sempre sotto la direzione dell'ing. Vandone. In particolare, vennero
realizzati lo scalone d'onore, la sala del consiglio, gli uffici della
Presidenza e di Direzione, la sistemazione dell'ingresso sotto i portici di
piazza Ducale e il rifacimento della facciata prospiciente via Santa Croce, con
un risultato esteticamente austero e dignitoso. Nel 1952 avvenne l'incorporazione del vecchio Monte di Credito su Pegno di
Vigevano da parte della Cassa .
L'opera più significativa, anche sotto il profilo storico cittadino, che si
conserva presso la
sede della Cassa è un affresco staccato, la "Madonna in
trono tra i Santi Pietro e Ambrogio", del pittore vigevanese Bernardino
Ferrari, collocato nel salone al primo piano. Il bel dipinto era stato eseguito
nell'anno 1515 su commissione del duca Francesco II Sforza nella Cappella Ducale
insieme a lunette e riquadri, tutti a fresco, che nel 1885 furono staccati e
collocati nel palazzo comunale. Quando nel 1911,
la
Cassa venne in possesso del palazzo, gli affreschi furono portati
nella nuova sede del Comune, tranne appunto quello della "Madonna in
trono", che rimase così in comodato alla Cassa.
Negli anni Settanta la Cassa acquistò, sul mercato
antiquario, una serie di pregevoli opere del genovese Bernardo Strozzi, del
cremonese Cristoforo Moretti detto il Rivello, del veronese Jacopo Ligozzi, del
bergamasco Gerolamo Gallizzi da Santacroce, del genovese Francesco Narice, del
leonardesco milanese Marco d'Oggiono (probabilmente una replica della ben nota
versione della Galleria Borghese di Roma) e di Alessandro Varotari detto il
Padovanino.
Oltre alle opere di antica fattura sopra descritte, la
Cassa acquistò nel tempo un certo numero di pregevoli dipinti, per lo
più vigevanesi dell'Ottocento, e moderni che formano un nucleo ben
rappresentativo delle correnti artistiche locali, ma di respiro sicuramente più
ampio.
Sono qui rappresentati, tra gli altri, Casimiro Ottone, Luigi e Carlo Bocca,
Ambrogio Raffaele, Carlo Zanoletti, Mario Ornati, Gian Piero Allegri, Carlo
Schenoni, Anselmo Comi, quasi tutti artisticamente cresciuti a Brera, e inoltre
il veronese Luigi Zago.
Nel 1987 la Cassa di Risparmio di
Piacenza incorporò la Cassa di Vigevano assumendo
la denominazione "Cassa di Risparmio di Piacenza e Vigevano".
Nel 1994 si conclusero i lavori di restauro degli affreschi dei palazzi di piazza
Ducale, a cura del Comune e della Soprintendenza: la
Cassa di Risparmio concorse alle spese per la porzione di palazzo di
sua proprietà.
Con la fusione delle Casse di Risparmio di Parma e Piacenza-Vigevano la nuova
banca ha rinnovato, in anni recenti, i locali del piano terra della prestigiosa
sede vigevanese.